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A proposito di Darwin e sinistra
http://www.adaptive.it/ph/leftdarwin.htm
by Bruno Caudana


----- Original Message -----
From: "Bruno CAUDANA"
To: "La Stampa"
Subject: Darwin e sinistra
Date: 21 February 2003 00:23

Su Darwin e sinistra, vorrei precisare una questione contenuta nell'aticolo di Claudio Gorlier "L´ORIGINE DEL SUCCESSO" su LA STAMPA del 20 Feb 2003.

Circa l'aneddoto mai provato che Darwin avesse scoraggiato Marx a dedicargli il Capitale, Desmond e Moore [Bollati Boringhieri, Torino, 1991], nella ampia e documentata biografia intellettuale di Darwin, riferiscono di una copia del Capitale con dedica da parte di "un sincero ammiratore" spedita da Marx a Darwin. A questo dono Darwin fece seguire una lettera di ringraziamento che è un piccolo capolavoro di diplomazia. Dicono Desmond e Morris: --Già tagliando le prime dieci o venti pagine, Darwin si rese conto che quella era "una grande opera", ma che la lingua tedesca lo confondeva, e il tenore del libro sembrava "talmente differente dal suo". Scrisse a Marx, in termini un po' oscuri, che avrebbe voluto essere "più degno di ricevere una tale opera, comprendendo meglio una materia tanto profonda e importante qual è l'economia politica", ma che non vi erano dubbi che i loro rispettivi sforzi verso "l'allargamento del sapere" avrebbero, "nel lungo periodo, (...) aumentato la felicità del genere umano"--.

Questo detto da uno che aveva fatto del principio di pololazione dell'economista Malthus uno dei cardini del meccanismo alla base della evoluzione, e che aveva familiarità con la lingua tedesca dello stimato naturalista Haeckel.

Da parte loro, scrivono ancora Desmond e Moore,--Marx ed Engels, che detestavano Malthus, definirono L'origine delle specie una "satira amara" dell'uomo e della natura. La natura di Darwin, laica e combattiva, probabilmente avrebbe potuto servire a Marx "come base naturalistica per spiegare la lotta di classe nella storia", ma egli ironizzava sul modo in cui "Darwin riconosce tra le bestie e le piante la società inglese dei suoi tempi"--. Le citazioni da Marx e Engels di Pierluigi Battista nel suo ottimo articolo di ieri [LA STAMPA del 19 Feb 2003] sulla fortuna di Darwin in ambito politico-ideologico sono dello stesso tono.

In sostanza, sembra di capire che Marx ed Engels avevessero in progetto di inglobare l'utile idiota Darwin, nella più ampia sintesi hegeliana che era la loro opera, come supporto alla teoria che prevedeva la società senza classi come esito finale necessario della storia.

Darwin non ci cascò, come mostra la lettera. Da lì, probabilmente, comincia la diffidenza della sinistra nei confronti di Darwin, inaspritasi poi con la confusione tra Herbert Spencer e Charles Darwin che ha continuato a regnare nella vulgata di sinistra fino a tempi recentissimi.

In effetti, come avrebbe potuto un naturalista, che con la sua opera scientifica mette implicitamente in questione la possibilità di fare etica, andare d'accordo con un progetto etico-politico così forte come quello di Marx ed Engels?

Forse l'errore più macroscopico di Marx fu proprio quello di non capire Darwin fino in fondo. E cioè che nulla di ciò che è eticamente formulabile è necessario per l'evoluzione degli esseri viventi. Ciò in contrasto, per quanto riguarda Marx, con l'affermazione che invece sosteneva storicamente necessario l'esito veso la società senza classi teorizzata dal materialismo storico-dialettico. Ma non sono un così profondo conoscitore di Marx. Può essere che mi sbagli.

Quell'errore accomuna tutti coloro che hanno voluto usare Darwin per legittimare l'agire etico-politico, in qualunque modo lo abbiano fatto, a cominciare da chi pensa che la selezione naturale premia i migliori.

Saluti.
--
Bruno CAUDANA
b.caudana@ieee.org
http://www.adaptive.it/ph/tesi.htm 


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